I LUOGHI DELL’ARTE

Palazzo Diedo

Berggruen Arts & Culture apre uno dei più grandi spazi dedicati all’arte contemporanea a Venezia

Palazzo Diedo, nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea, il più grande a Venezia nell’ultimo decennio, apre al pubblico con 11 interventi originali site-specific di altrettanti artisti di fama internazionale: Urs Fischer, Piero Golia, Carsten Höller, Ibrahim Mahama, Mariko Mori, Sterling Ruby, Jim Shaw, Hiroshi Sugimoto, Aya Takano, Lee Ufan e Liu Wei.

La mostra, intitolata Janus, e i due progetti speciali, presentati in collaborazione rispettivamente con The Kitchen di New York e con la Polaroid Foundation, riaprono il Palazzo dopo un importante restauro in concomitanza con la 60° Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia 2024.

Gli interventi degli artisti sono stati concepiti in dialogo con l’architettura e le caratteristiche dell’edificio settecentesco realizzato da Andrea Tirali, un tempo sede di una delle più potenti famiglie veneziane e successivamente utilizzato come scuola elementare e come tribunale. Le opere sono ispirate ai mestieri tradizionali legati a Venezia, come gli affreschi, il vetro di Murano, i tessuti preziosi e i pavimenti con il loro tipico design. La mostra prende il nome da Giano (Janus), il dio romano degli inizi, spesso visto con due facce, una che guarda in avanti e l’altra all’indietro, a indicare l’obiettivo della mostra di unire simbolicamente la storia con la contemporaneità.

La curiosità

Palazzo Diedo ospiterà al suo interno anche un piccolo cinema che proietterà tutti i giovedì, fino a novembre, OUSSS l’ultimo film di Koo Jeong A, artista che rappresenta la Corea del Sud alla Biennale Arte di quest'anno.

«Venezia è storicamente un catalizzatore di creatività, idee, sperimentazioni e scambi. Con Berggruen Arts & Culture, ci proponiamo di far rivivere la produzione di opere d’arte, per animare lo straordinario tesoro di Palazzo Diedo. Insieme all'Istituto Berggruen, che ospita dibattiti e un programma di residenze alla Casa dei Tre Oci, vediamo Venezia come un generatore di cultura e di idee. Janus simboleggia il nostro impegno a costruire sul passato in modo contemporaneo»

Nicolas Berggruen, collezionista, anche fondatore del Berggruen Institute

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