Il 31 dicembre 2001 il Teatro alla Scala doveva chiudere per rimanere “monumento di se stesso”. Il teatro lirico più importante nel mondo diventava così meta di “tour” in cui veniva “raccontata” la storia delle opere e dei personaggi che una volta lo avevano frequentato. Era impensabile Milano senza la Scala e il 22 aprile 2002 con grande coraggio lAmministrazione comunale decise di aprire un difficile cantiere di restauro a metà tra lopera fantastica e lintervento chirurgico, un trapianto di cuore e polmone dentro un corpo antico. Il cantiere è stato così diviso secondo una linea immaginaria: da una parte il restauro dellanima monumentale che doveva essere riportata a originale splendore e dallaltra la costruzione della macchina scenica dentro la nuova “ellissoide” disegnata da Mario Botta. Una vera e propria cattedrale di cemento armato che sfiora con la torre scenica i 28 metri, supera i 30 nel retropalco e lieviterà con la copertura fino a 38 metri. Sono stati ampliati gli uffici, le sale prova, i camerini, le aree di servizio, mentre grazie alla realizzazione della macchina scenica, unica a livello internazionale, è stato potenziato il sistema dei piani mobili del palcoscenico rendendo finalmente possibile il montaggio di due allestimenti e il loro avvicendamento. Il 7 dicembre Il Teatro alla Scala verrà riconsegnato alla città e per questo evento la Marsilio, insieme al Comune di Milano, presenterà questo volume che ripercorre, attraverso il racconto di tutti i protagonisti del cantiere e una ricca e inedita campagna fotografica, tutte le fasi del restauro e della costruzione della nuova architettura evidenziando soprattutto ciò che a cantiere finito non si potrà più vedere.
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