Con l’aggettivo «fazioso» il lessico di Pier Paolo Pasolini ha un conto aperto: faziosa è l’allegria che a tratti imbanalisce le fisionomie dei suoi ragazzi di vita, così come la sporcizia che le dissecca; faziosa è la passività con la quale i giovani assorbono i nuovi modelli di vita imposti dal capitalismo, così come l’aria tronfia dei borghesi agiati. Ma «faziose» sono anche, e soprattutto, le sciarpette «corrotte», e immancabilmente «rosse», annodate attorno al collo dei ragazzetti, bambini quasi, che, assorti in una loro ricerca esistenziale, sono visti fare la spola tra Trastevere e le borgate romane degli anni Cinquanta. Il dandismo popolare della «Roma yankee» resterà anche nei decenni successivi, e più che mai in Petrolio, la sorgente della «disperata» quanto tragica vitalità della scrittura pasoliniana. Con esiti paralleli a quelli cinematografici, ma da essi indipendenti, l’indumento – e qui il posto d’onore è occupato dai jeans, o «calzoni americani» – plasma il corpo del ragazzo di vita e ne è a sua volta plasmato. Lo convenzionalizza, e ne è a sua volta convenzionalizzato. Si apre un dialogo, nel quale interlocutore implicito è il teddy boy dell’Europa borghese di antica industrializzazione.
Paola Colaiacomo è ordinaria di Letteratura inglese e insegna Cultura inglese della moda ed Estetica presso il Corso di laurea in Design della moda dell’Università IUAV di Venezia. La sua riflessione sulla teoria e la cultura della moda abbraccia problematiche che investono così l’Ottocento come la nostra contemporaneità (Cartamodello, Roma 2000; Mercanti di stile, Roma 2002: entrambi in collaborazione con Vittoria C. Caratozzolo). Ha curato il volume Fatto in Italia. La cultura del made in Italy (Roma, 2006). E’ attualmente impegnata in una ricerca su moda e letteratura.
MODE è un progetto della Fondazione Pitti Discovery diretto da
alle idee e alle figure della moda
16,00 €