L’intervento di restauro dell’Ancona di San Giuseppe ha aperto la strada alla valorizzazione dell’opera e la sua relazione con altre, favorendone l’analisi, l’approfondimento e il confronto con le opere del Castello Sforzesco.
Il lavoro del curatore e degli autori indaga la storia di questi significativi gruppi scultorei, realizzati tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, cercando di ricostruirne l’originaria disposizione e collocazione. «L’obiettivo che ci siamo posti – osserva Claudio Salsi –, oltre che aggiornare studi precedenti sulle espressioni artistiche plastiche e pittoriche manifestatesi nel ducato di Milano fino ad avvicinarsi al tempo del fragile apogeo politico e della precoce scomparsa dell’ultimo Sforza, Francesco II (1535), è di raccogliere ulteriori riflessioni utili ad approfondire la conoscenza di manufatti e protagonisti legati a Vigevano, ambito che per la scultura lignea, citando Casciaro, risulta paragonabile “per quantità e qualità a pochi altri contesti lombardi. I migliori maestri milanesi e non solo hanno quasi tutti lasciato tracce in città e nei dintorni e con opere non minori”».
I testi di Carlo Cairati, Benedetta Chiesi, Fabio Frezzato, Mariolina Olivari, Antonella Ortelli, Anna Maria Penati, Andrea Perin, Luca Quartana, Cristina Quattrini, Claudio Salsi analizzano i due complessi sotto diversi aspetti e punti di vista: ne illustrano il contesto artistico coevo, fanno emergere i rapporti tra committenti, intagliatori, pittori, rileggono l’opera di Bernardino Ferrari, analizzano fonti a stampa come modelli per il repertorio iconografico degli artisti e per il rinnovamento del linguaggio stilistico e compositivo degli stessi, e infine raccontano l’allestimento delle sculture in mostra e l’accurato intervento di restauro. Gli apparati presentano una ricca appendice documentaria e una bibliografia. Il volume, con circa cento illustrazioni a colori, include una nuova campagna fotografica dedicata ai gruppi scultorei.
28,00 €