Il tema del sistema insediativo della villa appare come il segno più appariscente di quella riconversione economica che interessa i ceti dominanti della Repubblica Veneta tra il XV e il XVIII secolo e che, nella provincia di Verona, trova una capillare diffusione attraverso la costruzione di numerosi complessi sia da parte dei “colonizzatori” veneziani sia da parte dei ceti aristocratici “sudditi” della Repubblica. Il cospicuo investimento di capitali veneziani pubblici e privati tra Quattrocento e prima metà del Cinquecento rappresenta il punto di partenza di un vero e proprio processo di revisione economica, culturale e sociale che investe i domini di terraferma della Serenissima e che ne modifica in modo sostanziale il corrispondente assetto territoriale, paesaggistico e architettonico. La villa appare il risultato di un’iterazione, variamente articolata e stratificata, tra le dinamiche dello sfruttamento agrario e le singolarità storico-culturali dei luoghi e delle corrispondenti tradizioni costruttive. Nel caso della provincia di Verona tale commistione contribuisce a consolidare e diffondere modelli e tipologie tra loro profondamente diversi, solo parzialmente coincidenti con una possibile suddivisione del suo territorio in aree pianeggianti, collinari e pedemontane, e, in realtà, esito di suggestioni e contaminazioni tra architettura “colta” e popolare funzionanti in entrambe le direzioni. La presente pubblicazione documenta e mette in luce le articolate distinzioni tipologiche che caratterizzano, nei diversi periodi storici, il variegato panorama territoriale delle ville veronesi, incoraggiando la percezione del legame reciprocamente esistente tra il luogo, la radicata (e normalmente sottovalutata) tradizione costruttiva rurale e la diversa articolazione organizzativa dell’attività economica esercitata all’interno dei diversi complessi. Le campagne di rilevazione che, negli ultimi decenni, hanno variamente interessato il territorio veronese hanno permesso di individuare oltre 500 edifici di villa, ai quali, attraverso il presente catalogo, sono stati ora aggiunti altri 120 complessi. Grazie a una ragionata sintesi degli studi e delle ricerche più recenti, sviluppati prevalentemente in ambito locale, è stato possibile fare il punto sullo stato delle conoscenze disponibili per ogni singolo episodio architettonico e giungere a una loro più precisa inventariazione, che, auspicabilmente, dovrà ulteriormente proseguire utilizzando sia gli strumenti della ricerca archivistica sia specifiche indagini conoscitive sul dato materiale, sostenute dalla rilevazione architettonica e “archeologica” dei manufatti.
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