Dal 7 febbraio a settembre 2026, la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano ospiterà un ciclo di trentotto teleri di Anselm Kiefer con la curatela di Gabriella Belli. Un omaggio alle alchimiste spesso dimenticate dalla Storia
Caterina Sforza, Isabella Cortese, Maria la Giudea, Marie Meudrac, Rebecca Vaughan, Mary Anne Atwood, Anne Marie Ziegler: sono alcune delle alchimiste al centro dell’omonimo ciclo di trentotto teleri realizzato da Anselm Kiefer per la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano, ospite della grande mostra in programma dal 7 febbraio a settembre 2026. Promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte, con il contributo di Gagosian e Galleria Lia Rumma e con il sostegno dei Main Sponsor Unipol e Banca Ifis, l’esposizione rientra nel programma culturale dei Giochi Olimpici invernali di Milano Cortina 2026.
“Le Alchimiste, una mostra di Anselm Kiefer, uno dei massimi protagonisti dell’arte contemporanea” ‒ spiega la curatrice Gabriella Belli ‒, “è un progetto iniziato nel 2023, immaginato e realizzato per la Sala delle Cariatidi in Palazzo Reale, frutto del dialogo tra l’artista e la superba architettura settecentesca di Piermarini, con la suggestiva sequenza delle quaranta cariatidi poste a sostegno della trabeazione perimetrale della sala. Figure mitiche, progettate per decorare il principesco salone degli Specchi e oggi fantasmi di una perduta bellezza, ferite e mutilate dall’incendio che, causato dal bombardamento degli alleati nel 1943, devastò soffitto e decori”. L’esposizione porta al centro della scena la vicenda di figure femminili spesso condannate all’oblio, eppure custodi di saperi e intuizioni fondamentali per la nascita del pensiero scientifico moderno. “Come le Cariatidi mutilate dalla guerra, anche le donne alchimiste hanno subìto un grave affronto dalla Storia, che, salvo qualche rara eccezione, ne ha negato per secoli il ruolo e l’identità, condannandole a un ingiusto anonimato, sebbene il loro contributo alle ricerche di questa proto-scienza, non sia stato né banale né residuale rispetto a quello degli uomini”, aggiunge la curatrice.
Kiefer torna così a indagare un tema ricorrente nella sua ricerca – la rappresentazione dei poteri creativi e redentivi delle donne nella storia ‒, facendo sì che i volti e i corpi delle protagoniste emergano da una pittura materica e al tempo stesso simbolica, capace di evocare le vicissitudini di scienziate ante litteram, artefici di studi e scoperte straordinari eppure sottoposte a esclusioni e abiure. “Pioniere furono nella sperimentazione delle proprietà medicali delle erbe” ‒ sottolinea Gabriella Belli ‒, “nella preparazione di pozioni ottenute con gli alambicchi e la distillazione, destinate alla salute del corpo, per non tralasciare i ‘remedi’ di bellezza, a cui diedero un contributo innovativo e all’epoca largamente diffuso. In un tempo in cui la scienza, come oggi concepita, ancora balbettava tra sperimentazione e fantasticherie, tra improvvisazione e razionalità, le donne, sovvertendo le priorità che erano alla base dell’operare alchemico, in primis la ricerca della pietra filosofale, l’Opus Magnum, guardarono per lo più alla concreta applicazione dei risultati dei loro esperimenti, in questo adombrando per benefici e utilità le speculazioni filosofiche e esoteriche degli uomini”.
Mito, memoria e storia collettiva, identità, distruzione e rigenerazione – snodi cardine della poetica di Kiefer – costituiscono le fondamenta dell’intervento site specific progettato per la Sala della Cariatidi, ospite, nel 1953, della Guernica picassiana e, nei decenni successivi, cornice di mostre intitolate ai nomi illustri dell’arte mondiale.
Il legame con Milano è ulteriormente rafforzato dall’inclusione di Caterina Sforza tra le alchimiste che danno il titolo all’intervento di Kiefer. Figlia di Galeazzo Maria Sforza duca di Milano, dove trascorse la sua giovinezza, Caterina Sforza fu scienziata, condottiera e autrice di un raro manoscritto contenente più di quattrocento ricette per medicamenti, cosmetici e formule alchemiche, conquistando un ruolo di primo piano nell’ambito di una disciplina dalla quale le donne erano perennemente estromesse.
“La mostra” – dichiara la curatrice ‒ “accoglierà il visitatore come un grande raduno di volontà e intelligenze temerarie e testarde, un sabba di energie e di passioni al femminile, che per la prima volta, grazie all’artista, hanno conquistato un volto, un nome, una riconoscibilità dettata, pur nella licenza del pittore, da un’iconografia che si avvale delle suggestioni contenute nelle rarissime note biografiche a noi giunte, tutte informazioni utili per ricostruirne l’identità, certo liberamente interpretata, ma sufficienti a farle esistere”.
Arianna Testino
INFO
KIEFER. Le Alchimiste
dal 7 febbraio a settembre 2026
Sala delle Cariatidi
PALAZZO REALE
Piazza del Duomo 12, Milano
https://www.palazzorealemilano.it
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