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Il futuro della Casa dei Tre Oci a Venezia, ponte fra Oriente e Occidente

di Redazione

Affacciata sul Canale della Giudecca, la Casa dei Tre Oci è la nuova dimora veneziana del Berggruen Institute Europa, ente non profit votato allo sviluppo di nuove idee, fra arte, tecnologia, scienza e politica. Ecco cosa accadrà nello storico palazzo lagunare

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Venezia torna a essere la porta che unisce Oriente e Occidente, non soltanto in senso metaforico. La prossima primavera alla Casa dei Tre Oci in Giudecca avverrà l’apertura ufficiale del Berggruen Institute Europa, ente non profit già presente a Los Angeles e a Pechino. Lo scopo del centro, fondato dal filantropo Nicolas Berggruen e diretto a Venezia da Lorenzo Marsili, è quello di promuovere idee capaci di avere un impatto concreto nella società e un dialogo tra le grandi potenze internazionali, in particolare tra America e Cina. In questa prospettiva l’Europa potrebbe diventare un laboratorio capace di elaborare proposte che vadano oltre i confini dei propri Stati. È questa la sfida che prenderà forma proprio nella Casa dei Tre Oci.
Un assaggio di quello che potrebbe diventare il nuovo centro è stato dato all’inizio di giugno 2023 quando il palazzo neogotico, progettato dall’artista Mario De Maria e realizzato nel 1913, ha ospitato una maratona culturale aperta al pubblico e due visite guidate ‒ partecipatissime ‒all’interno dell’edificio molto amato dai veneziani. Dal tardo pomeriggio fino a mezzanotte inoltrata il curatore Hans Ulrich Obrist, celebre per le sue conversazioni con migliaia di protagonisti della contemporaneità, ha intervistato personaggi del calibro del filosofo Giorgio Agamben e del fisico Carlo Rovelli, facendo emergere riflessioni sull’Intelligenza Artificiale, sul futuro dell’Europa, sul senso della libertà e su tante altre tematiche che riguardano i nostri giorni.
L’Istituto è stato interamente costruito su una missione, ovvero la visione che siano le idee a cambiarci come esseri umani e che continueranno a cambiarci”, ha detto il presidente Nicolas Berggruen. “Venezia è un posto speciale e il luogo ideale per farlo perché da secoli è stata crocevia di scambi culturali e commerciali, come lo è ancora oggi. L’Istituto ha due sedi in due posti estremi, l’America e la Cina, e abbiamo sentito che c’era la necessità di trovare un ponte, un ponte tra pensiero occidentale e orientale e questa è la sede dove promuoveremo questa filosofia”.
La modalità sarà quella di un calendario di attività aperte al pubblico e di altrettante dedicate alla ricerca e allo studio. Le nuove idee sbocceranno nelle stanze abitate da pensatori e artisti che anche in passato hanno caratterizzato la vita della Casa dei Tre Oci. Grazie al restauro di Silvio Fassi, il palazzo alle Zitelle, affacciato sul Canale della Giudecca, tornerà a svolgere la funzione che ha sempre avuto, quella di essere una fucina di idee che sgorgheranno dalle più svariate discipline: esperti di tecnologia, politici, scienziati, artisti, filosofi e scrittori troveranno spazio nella Casa dei Tre Oci.
Un esempio è stato la notte della maratona, quando si sono susseguiti interventi di Francesca Bria, ma anche di Lea Ypi, Rana Dasgupta e Marina Garcés, alcuni degli ospiti che nei giorni successivi si sono ritrovati per iniziare a elaborare il programma del centro che avrà uno spazio dedicato alle esposizioni d’arte e altri agli incontri, incluso il giardino esterno.
La caratteristica di questo Istituto è l’idealismo e credo che sia una qualità unica quella di credere così fortemente nelle idee, soprattutto oggi, quando ci troviamo davanti un mondo che sta cambiando”, ha detto il neodirettore Marsili, fondatore della ONG politica transnazionale European Alternatives, dell’istituzione culturale Fondazione Rizoma, e uno degli ideatori del movimento politico paneuropeo DiEM25, co-fondato insieme a Brian Eno, Slavoj Zizek, e Yanis Varoufakis. “Il mondo di ieri è morto e il mondo di domani non è ancora stato costruito e saranno solo le grandi idee che ci permetteranno di gettare le basi per il futuro ed è nostro dovere generazionale farlo insieme”, ha affermato Marsili.
A oggi i progetti del Berggruen Institute hanno contribuito a sviluppare un piano per l’occupazione giovanile in Europa, hanno rafforzato il processo di iniziativa elettorale in California e hanno lanciato Noema, una nuova pubblicazione che riunisce leader di pensiero di tutto il mondo per condividere idee. Inoltre, il Premio Berggruen, un riconoscimento di un milione di dollari, viene conferito ogni anno da una giuria indipendente a un pensatore le cui idee stanno plasmando la consapevolezza per far progredire l’umanità.

https://www.berggruen.org/work/tre-oci/

Foto cover: Casa dei Tre Oci. Foto di Luca Zanon

Giorgio Agamben e Nicolas Berggruen alla Casa dei tre Oci, Venezia. Foto di Luca Zanon

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