Alcune delle creazioni targate Progetto Quid sono presenti nei bookshop di Marsilio Arte a Venezia e a Firenze. Abbiamo chiesto alla presidentessa Anna Fiscale di ripercorrere la storia di una impresa che coniuga moda, inclusione sociale e rispetto per l’ambiente
Totalmente “Made in Verona”, Progetto Quid è il nome dell’impresa sociale che da oltre dieci anni regala un futuro alle persone più vulnerabili, offrendo loro l’opportunità di dare forma a capi e accessori davvero sostenibili grazie all’utilizzo dei tessuti in eccedenza. Abbiamo parlato con la presidentessa Anna Fiscale.
Quid nasce nel 2013 e oggi è un’impresa di moda che conta sull’apporto di oltre cento persone. Potete ripercorrere brevemente la sua storia e gli intenti che hanno ispirato il progetto?
Quid è nato da un’intuizione: valorizzare un settore tradizionale, quello della moda, sia per l’Italia che per la nostra regione (il Veneto) provando a trasformarlo in un agente di cambiamento per dare una seconda opportunità a donne in contesti di fragilità. L’intuizione è diventata piccola concretezza, e oggi quel sogno è Quid: impresa sociale veronese la cui missione è dare nuova vita a persone e tessuti. Dal 2013 a oggi, Quid disegna e produce capi e accessori realizzati a partire da tessuti di eccedenza di prima qualità attraverso un processo di recupero, design e produzione interamente Made in Verona, con l’obiettivo di offrire una nuova possibilità di impiego a chi è più a rischio di emarginazione lavorativa, con particolare attenzione alle donne.
Sostenibilità, inclusione sociale, salvaguardia del diritto al lavoro sono i capisaldi del Progetto Quid. Come avete concretizzato questi valori attraverso la vostra attività? E quali riscontri avete ricevuto dai vostri collaboratori e dagli utenti?
Una missione che inizia dove altri si fermano: dove la filiera della moda si fermerebbe, inizia il processo di design e produzione di Progetto Quid. Dove il mercato del lavoro esclude, in Quid si coltiva il talento. Dal 2013 questa missione si concretizza nei nostri laboratori: oggi siamo in 160 dipendenti, attivi nella sede produttiva e nei laboratori produttivi all’interno del carcere di Montorio (Verona). Offriamo opportunità di impiego e crescita professionale a chi è a rischio di esclusione lavorativa in Italia con una particolare attenzione per l’impiego al femminile, aspirando a rendere il mercato del lavoro più accessibile a coloro che sono più a rischio di esclusione e discriminazione in Italia: il luogo di lavoro è in Quid un universo, all’interno del quale nascono percorsi di inclusione lavorativa su misura altamente vulnerabili attraverso iniziative pionieristiche di leadership inclusiva e di supporto sul posto di lavoro. È così che generiamo impatto sul territorio ‒ a livello locale e nazionale ‒ in sinergia con settore pubblico e settore privato: un modello che si fonda sulla convinzione che trasformando i limiti del mondo e della società in punti di partenza nascano modelli di produzione innovativi – principio dell’economia circolare ma anche il cuore dell’imprenditoria sociale per Quid.
Le donne hanno un ruolo fondamentale nel Progetto Quid. Quali azioni – formative, di supporto, di coinvolgimento – avete intrapreso per raggiungere questo importante traguardo?
Oggi le donne rappresentano oltre l’82% del talento e della forza lavoro di Quid. È proprio grazie alla moda che riscopriamo e coltiviamo il talento, strutturando percorsi inclusivi di formazione e crescita professionale all’interno di laboratori, uffici e negozi attraverso programmi di training on the job, di leadership inclusiva e programmi globali di impiego sostenibile. Il nostro modello integrato di formazione e supporto on the job è pensato a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori più isolati e meno connessi all’accesso a servizi e sussidi di qualità e fa leva su tre leve virtuose integrate ‒ formazione on the job, supporto welfare e supporto alla leadership ‒, insieme alla Welfare Officer e l’Ufficio Risorse Umane disegniamo percorsi di accompagnamento e crescita personale e professionali con l’obiettivo di migliorare l’indipendenza economica e l’impiegabilità grazie alla ricetta di Quid: saper comprendere le attitudini e le peculiarità delle persone e cercare di inserirle in un contesto lavorativo che le faccia fiorire e che valorizzi il loro talento.
Alcune delle vostre creazioni sono presenti nei bookshop veneziani di Marsilio Arte a Palazzo Grassi, Punta della Dogana, Stanze della Fotografia e in quello fiorentino di Palazzo Strozzi. Ci raccontate i dettagli di questa collaborazione?
La collaborazione tra Marsilio Arte e Quid nasce dalla volontà di ampliare l’offerta dei bookshop con prodotti originali ad alto impatto sociale che raccontassero una storia: è per questo che insieme abbiamo realizzato una selezione di shopper, astucci, pochette, borse, tovagliette e tote bag appositamente per gli store e interamente Made in Quid. Il mix di texture, sfumature, colori e materiali, reso possibile grazie al recupero di tessuti d’eccedenza, riflette al meglio l’incontro tra culture e la bellezza della diversità. Accessori e complementi d’arredo con un Quid in più, che raccontano l’esperienza culturale con un’attenzione ai processi produttivi e agli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale, valori cari a Quid e Marsilio Arte.
Intervista a cura di Arianna Testino
https://www.progettoquid.com/
BIO
Anna Fiscale, 36 anni, laureata in Economia e commercio all’Università di Verona, ha poi conseguito una laurea in Management delle relazioni internazionali all’Università Bocconi di Milano e un master in Scienze politiche all’Università Sciences-Po di Parigi. Ha tre figli, il terzo appena arrivato. Il 29 dicembre 2020 Anna Fiscale è stata nominata cavaliere dell’Ordine al merito dal Presidente della Repubblica “per il suo appassionato contributo e lo spirito di iniziativa con cui ha lavorato sulle vulnerabilità e le differenze per trasformarle in valore aggiunto sociale ed economico”.
Cover photo: courtesy Progetto Quid
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