La grande fotografa, in mostra alla Casa dei Tre Oci, raccontata dalla scrittrice e giornalista Annalena Benini
Auguro a tutte la vita lunga e fiera di Sabine Weiss, che a nove anni ha cominciato a fotografare il mondo e non ha più smesso. Ha trovato la sua strada da bambina, e l’ha seguita con naturalezza per tutto il Novecento e oltre. A soli diciannove anni è diventata una fotografa professionale, sostenuta dalla famiglia e soprattutto dal suo talento, che l’ha resa immediatamente luminosa, indipendente, pagata per lavorare e più tardi per girare il mondo. Si è considerata sempre molto fortunata: la fortuna di seguire la propria vocazione e di empatizzare con l’umanità in trasformazione. Le persone, gli oggetti, la luce, la grazia e la malinconia dei bambini che ha reso eterni con i suoi scatti. Il suo percorso è stato eccezionale, libero e anche gioioso. Sabine Weiss ha utilizzato il suo sguardo comprensivo verso il mondo non solo per lavorare, non solo per essere un’artista: anche per vivere.
Ha incontrato da ragazza il suo grande amore, il pittore Hugh Weiss, di cui ha preso il cognome e con il quale ha trascorso tutta la vita, fino alla morte di lui. Insieme hanno viaggiato, lavorato, adottato una bambina, Marion, insieme hanno avuto una famiglia, con vacanze, progetti, impegni comuni. Lui ha seguito il successo di lei, le è stato accanto mentre muoveva i primi passi, incontrava Robert Doisneau, cominciava a lavorare per Vogue e più tardi mentre avveniva la sua consacrazione internazionale. Sono stati una vera coppia nella vita e nell’arte: una fotografa donna, nella prima metà del Novecento, che vittoria, che bellezza, e quanta gioia di vivere e di osservare, imparare, scattare ancora e ancora.
Sabine Weiss ha conquistato la sua libertà diventando una testimone del suo tempo, offrendo alle altre la possibilità di sognare una vita possibile, un lavoro importante, perfino una famiglia felice. È stato difficile, ma è stato soprattutto bellissimo, e questa bellezza ha infranto tutte le barriere dell’età, del sesso e del pericolo. Con un sorriso, con uno scatto, con uno sguardo benevolo e aperto sul mondo.
Annalena Benini
BIO
Annalena Benini (Ferrara, 1975), giornalista e scrittrice, dirige la rivista Review del Foglio, cura l’inserto settimanale il Figlio, che è anche un podcast con la sua voce. Ha scritto e condotto Romanzo italiano per Rai 3 e Pietre d’inciampo per Rai Storia. Il suo ultimo libro è I racconti delle donne (Einaudi).
INFO
Sabine Weiss. La poesia dell’istante
fino al 23 ottobre 2022
CASA DEI TRE OCI
Fondamenta delle Zitelle 43, Isola della Giudecca, Venezia
https://www.treoci.org/it/
Foto cover: Autoritratto, 1953 © Sabine Weiss
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