Questo volume si presenta, innanzi tutto, come un prodotto a più voci che si dipartono da una, quella, inconfondibile, del poeta concettualista Dmitrij Aleksandrovic? Prigov (1940-2007), moltiplicata e “rifratta” attraverso le peculiarità (e le arditezze) di quattro traduttori italiani. Quasi fisiologicamente costretti a interpretare il mondo prigoviano, costoro danno vita a una sorta di partecipatissimo hommage, costituito da affondi critici sia “interni” (la casistica delle scelte traduttive operate) sia esterni (quattro brevi incursioni nell'ars poetica dell'autore, con qualche spunto di “autoanalisi” delle tecniche che hanno spinto a privilegiare questo o quell'espediente di traghettamento dell'originale su sponde linguistico-culturali altre). Accanto a Prigov nella sua veste di lirico sui generis, nel volume sfila una serie di immagini che intonano, in un controcanto mai didascalico, una seconda (e non minore) voce fra le tante di questo proteiforme artista: quella di pittore e disegnatore. Una breve presentazione, un saggio introduttivo su Prigov-poeta e un contributo su Prigov-artista completano questo volume dedicato all'opera di uno degli autori più importanti della cultura russa del secondo Novecento, ma anche capace di affacciarsi vigorosamente sul nuovo millennio.
28,00 €