Dopo aver raccontato la vita segreta dei colori, Lauretta Colonnelli si addentra in un territorio altrettanto affascinante, quello delle ombre. Nel volume recentemente pubblicato da Marsilio Editori, l’autrice dà voce a una entità spesso connotata in maniera negativa, svelando invece il suo prezioso contributo allo sviluppo della conoscenza umana – dall’astronomia alla pittura, dalla scienza alla poesia. Vi proponiamo un assaggio de “La vita segreta delle ombre. Storie di luce, arte, silenzio e altri misteri”, regalandovi l’introduzione a cura della stessa Colonnelli
Le ombre sono sorelle della luce.
Viaggiano sulla superficie della Terra attaccate ai piedi degli uomini, degli animali, delle piante, delle case, delle montagne. Perfino un granello di sabbia possiede un’ombra, per quanto impercettibile.
Le ombre viaggiano intorno ai corpi immobili, o si acquattano sotto di essi, seguendo il cammino del Sole, o quello della Luna nell’arco del cielo.
Restano ferme le ombre proiettate da una luce artificiale. L’ombra di un albero accanto a un lampione non si muoverà per tutta la notte. Ma un uomo che cammina per la strada sarà seguito dalla propria ombra quando si avvicina al lampione, e la vedrà allungarsi davanti a sé quando se ne allontana.
Sotto il cielo coperto da una coltre di nubi, o nelle notti senza Luna, o in mezzo alla nebbia più fitta, o nel cuore delle caverne, o in una stanza senza finestre, le ombre singole non si vedono più, inghiottite dalla grande ombra in cui sono immerse. Tutto è ombra dove manca la luce. L’ombra diventa sinonimo di offuscamento, oscurità, buio, tenebra, notte, nero, macchia.
Sono fatti d’ombra gli abissi del mare.
Da un’incommensurabile tenebra sarebbe nato l’universo, e gli astronomi dicono che le stelle ammassate nelle galassie riescono a illuminarne soltanto il cinque per cento. Il resto è composto di materia oscura, e pervaso di un’ipotetica energia oscura, teorizzata per giustificare l’espansione accelerata dell’universo stesso. Le hanno definite entrambe oscure per due motivi: il primo, perché sono invisibili a qualunque lunghezza d’onda, non emettono luce, non l’assorbono né la riflettono, quindi non sono rilevabili con telescopi o satelliti; il secondo motivo, perché non si conosce la loro natura, che rimane appunto oscura, ignota.
Ci sono poi le ombre contrapposte al mondo reale. In molte credenze l’ombra di una persona sarebbe l’unica parte a sopravvivere quando la vita si spegne. Dal tempo di Omero i poeti narrano di viventi che varcano le soglie dell’aldilà per riabbracciare le ombre dei propri cari. Queste ombre hanno sembianze sbiadite, parlano, prevedono il futuro, rievocano le vicende della loro esistenza terrena, ma sono inafferrabili.
La letteratura di ogni tempo, così come i sogni e i miti e le fantasie, è popolata di ombre in veste di spettri, larve, spiriti, anime, simulacri, parvenze, illusioni, inganni.
Contrapposta alla luce, l’ombra ne diventa il simbolo negativo. Ed entrambe vengono narrate come i poli estremi di un unico pensiero: il bene e il male, Dio e il diavolo, il bello e il brutto, la forma e l’informe, il sublime e l’abisso, la gioia e la tristezza, la salute e l’infermità, la conoscenza e l’ignoranza.
Eppure, senza le ombre gli uomini non sarebbero arrivati alla vera conoscenza, come insegnano gli scienziati, i filosofi, gli artisti, che insieme ai poeti hanno cercato di indagare tutti gli aspetti dell’ombra.
Grazie all’ombra gli astronomi hanno cominciato a misurare il tempo e gli infiniti spazi interstellari, i botanici a scoprire l’età degli alberi millenari, i geologi a rintracciare primitive forme di vita nelle viscere della Terra, gli esploratori a scandagliare gli abissi marini alla ricerca di creature sconosciute, gli psicologi a indagare le ombre annidate nel fondo oscuro della nostra mente, gli artisti a creare la plasticità delle figure.
Ho voluto raccontare in questo libro perché le ombre sono inquietanti ma anche piene di fascino, come da nere possono colorarsi, come sono entrate nei teatri, come dalle lanterne magiche hanno raggiunto lo schermo dei cinema, come Galileo vide per primo le macchie sul Sole e sulla Luna, in che modo Joseph Conrad e Conan Doyle oltrepassarono la linea d’ombra.
Ho voluto ricordare tante piccole storie: di Peter Pan che perse la sua ombra e di Peter Schlemihl che la vendette per una borsa piena di monete d’oro; di Jung che vide in sogno il regno della luce come una gigantesca ombra; dei pittori che hanno ricreato ombre stregate e ombre miracolose; degli antichi babilonesi che scoprirono il segreto delle eclissi.
E storie che rivelano come la ricerca dell’ombra può diventare un’ossessione. Ne sanno qualcosa gli «uomini talpa», che da tempi lontanissimi scavano cunicoli nel sottosuolo.
Lauretta Colonnelli
Testo tratto dal volume La vita segreta delle ombre. Storie di luce, arte, silenzio e altri misteri, Marsilio Editori, Venezia 2025
BIO
Lauretta Colonnelli, giornalista all’Europeo e poi al Corriere della Sera, collabora con Art e Dossier. Con Marsilio ha pubblicato Storie meridiane. Miti, leggende e favole per raccontare l’arte (2021), Teatro Andromeda. Storia di Lorenzo Reina, artista pastore che mutò le pecore in stelle (2023) e La vita segreta dei colori. Storie di passione, arte, desiderio e altre sfumature (2023).
Cover photo: Lauretta Colonnelli
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