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da MArte

Irrequieto e geniale: ecco chi era Helmut Newton

di Matthias Harder

Protagonista della mostra al Palazzo Reale di Milano, Helmut Newton ha dato un nuovo significato alla fotografia di moda. A spiegare il perché è il co-curatore Matthias Harder nel testo tratto dal catalogo

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Elegante decadenza e sottile provocazione

Helmut Newton è una figura difficile da inquadrare. La maggior parte di noi crede di conoscere il suo lavoro, almeno nei suoi aspetti più importanti. Ma l’opera del fotografo tedesco-australiano è così prestigiosa ed emblematica che qualunque analisi sistematica con qualche pretesa di esaustività è destinata a fallire. […] Un approccio adeguato all’opera di Newton potrebbe essere uno studio di come il fotografo metteva in scena le sue immagini, attuato attraverso l’analisi di una selezione di fotografie scattate in quarant’anni di attività e che illustrano in modi molto diversi le tre principali tipologie del lavoro di Newton: moda, nudi e ritratti, a volte tutti in un unico scatto. […]
Newton ha sviluppato il suo inimitabile stile nella Parigi degli anni sessanta. La sua visione dinamica si manifesta, ad esempio, in una serie di fotografie dei modelli di André Courrèges, rivoluzionari per l’epoca, che scattò nel 1964 per la rivista britannica Queen. In retrospettiva, è evidente che aveva bisogno di trovare il giusto “sparring partner”: lavorare con spiriti affini gli era essenziale per eseguire con successo un incarico e, in definitiva, per aprire le porte all’avanguardia. Questa simbiosi si è ripetuta nelle sue intense collaborazioni con Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld e Thierry Mugler. Allo stesso tempo, le condizioni a volte rigide imposte dai suoi clienti e le loro aspettative sempre elevate erano per lui un forte stimolo a contrapporsi alle modalità tradizionali di rappresentazione. Per una mente irrequieta e creativa come la sua, era fondamentale spingersi oltre i limiti del consueto, quando lavorava all’interno delle regole consolidate definite dai servizi commissionatogli dalle riviste.
La serie di fotografie per Courrèges venne realizzata in uno studio rivestito di pannelli dalla superficie leggermente riflettente che raddoppiavano schematicamente le modelle; ma spesso Newton lavorava all’aperto, nelle vie parigine. Le sue modelle apparivano da sole o in gruppo, in pose a volte eleganti ed erotiche, a volte anarchiche e giocose. Sebbene siano principalmente fotografie di moda, queste immagini sono anche un sottile commento alla società dell’epoca, accennando a tematiche come le manifestazioni nelle metropoli europee e la radicalizzazione dei giovani borghesi. La sua fotografia di moda a colori scattata a Parigi nel 1970 per la rivista americana Essence fa pensare che Newton abbia catturato immagini di una manifestazione spontanea, come un fotoreporter. In realtà, le cinque donne nere che corrono verso l’osservatore gridando slogan e indossando le ultime creazioni della collezione Rive Gauche di Yves Saint Laurent erano modelle regolarmente ingaggiate. Sebbene Newton si sia sempre ispirato a situazioni reali, con lui non si poteva mai dire con sicurezza dove finisse la realtà e iniziasse l’illusione.
In quegli anni erano i redattori, tra cui grandi nomi come Alexander Liberman, Francine Crescent, Caroline Baker e Willie Landels, a decidere quali sequenze di immagini e quali dettagli dovessero essere pubblicati, e quindi a determinare il modo in cui le interpretazioni della moda di Newton sarebbero state accolte. Tuttavia, il fotografo aveva possibilità quasi illimitate per quanto riguardava lo scatto in sé. Nel 1971, per una serie di fotografie di costumi da bagno apparse su Vogue US, Newton fece trasportare la modella in elicottero sui set alle Hawaii; e per una serie di fotografie di lingerie scattate nello stesso anno per Nova, si servì di un hotel di Parigi che affittava camere a ore. In questa serie lo stesso Newton appare come una figura interattiva, con una macchina fotografica in mano, intento a scattare fotografie verso gli specchi fissati alle pareti o al soffitto.

Matthias Harder

Tratto da Helmut Newton Legacy, Taschen 2023

 

BIO
Matthias Harder, nato a Kiel nel 1965, ha studiato storia dell’arte, archeologia classica e filosofia a Kiel e Berlino. È membro della German Society of Photography e membro del consiglio consultivo dello European Month of Photography. Dal 2004 lavora come curatore capo all’Helmut Newton Foundation di Berlino (dal 2019 anche come direttore della Fondazione), pubblica regolarmente su prestigiose riviste internazionali, come Art in America, Foam, Aperture, Eikon, Photonews, e ha scritto numerosi articoli per libri e cataloghi di mostre.

Foto cover: Matthias Harder, 2020. Photo David von Becker

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