Libri

su MArte

La rivoluzione NFT va in mostra a Firenze

di Arturo Galansino, Serena Tabacchi

I curatori Arturo Galansino e Serena Tabacchi ci regalano un assaggio della mostra dedicata da Palazzo Strozzi al fenomeno artistico del momento: i Non-Fungible Token

Condividi su

Quando nel 2021 a un’asta di Christie’s l’opera NFT di Mike Winkelmann, in arte Beeple, Everydays: the First 5000 Days è stata venduta a 69,3 milioni di dollari, facendo balzare un quasi sconosciuto al terzo posto tra gli artisti viventi più costosi, dopo David Hockney e Jeff Koons, l’attenzione generale del mondo dell’arte si è rivolta con grande curiosità, e un po’ di preoccupazione, verso le nuove frontiere dell’arte digitale.

Il fenomeno degli NFT è recente, ha subito un forte processo di accelerazione nel periodo della pandemia e non ha ancora espresso totalmente il suo potenziale, ma allo stesso modo in cui ha immediatamente reagito il mercato, con le più importanti case d’aste e gallerie che stanno rendendo questi processi parte del loro lavoro quotidiano, anche le più prestigiose istituzioni museali e i più importanti artisti “fisici”, da Urs Fischer a Damien Hirst, si stanno avvicinando a questo mondo.
Let’s Get Digital! nasce con l’intento di creare un legame tra il fisico e il digitale, tra la storia dell’arte contemporanea e quella ultra-contemporanea del Web 3.0. L’idea di una mostra su un fenomeno così recente parte dalla specificità del programma espositivo di Palazzo Strozzi, caratterizzato da una commistione tra antico, moderno e contemporaneo e da una strategia di contaminazione e interrelazione tra le arti. Con questo progetto Palazzo Strozzi si spinge dunque fino alle ultime tendenze del XXI secolo, le nuove frontiere dell’arte digitale, ma sempre con l’intenzione di realizzare una mostra in grado di unire ricerca, accessibilità e innovazione, volendo rendere comprensibile un tema nuovo per avvicinarlo al grande pubblico. La volontà è quella di riaffermare il ruolo di Palazzo Strozzi come piattaforma di sperimentazione, un luogo in cui confrontarsi con le ultime tendenze artistiche e culturali, di cui il mondo NFT è una delle più attuali. Abbiamo voluto un’esposizione che nessuna istituzione aveva ancora pensato con le modalità che la caratterizzano, su un tema non ancora storicizzato – se ne parla diffusamente solo da poco più di un anno – e dunque senza la distanza storica e l’impalcatura critica con cui in genere si organizzano le mostre.

Criptoarte e opere fisiche non vanno considerate in opposizione, ma come complementari. Gli NFT sono un nuovo prodotto, non un’alternativa, e l’acronimo dei Non-Fungible Token è ormai entrato a far parte del nostro linguaggio quotidiano: non solo l’arte ma anche la moda, la musica, lo sport e soprattutto il gaming creano NFT ogni giorno. Tutto vive in un mondo parallelo virtuale il cui limite corre a una velocità nettamente superiore rispetto alle logiche del mondo tangibile. In questo nuovo universo digitale basato, a livello economico, sulle criptovalute, gli NFT popolano i metaversi, mondi paralleli virtuali i cui confini si estendono fino a quello reale ma con nuovi paradigmi di interazione sociale. Conferendo valore a opere digitali che per loro natura sono facilmente duplicabili, questa nuova modalità di creare, fruire e collezionare l’arte ha alimentato un mercato alternativo a quello tradizionale, ma soprattutto ha aperto a inediti percorsi e possibilità per la produzione degli artisti e per la fruizione del pubblico, in una nuova idea di interconnessione a livello globale.

L’intenzione della mostra è quella di affrontare un tema attuale e di far conoscere alcuni degli esempi più importanti di questo nuovo mondo, e le opere esposte sono rappresentative di un’esperienza globale, di un ambito estremamente dinamico a cui dobbiamo avvicinarci senza pregiudizi. La scelta degli artisti non è stata facile, proprio perché il movimento è in continua evoluzione: data l’immediatezza della comunicazione digitale ci confrontiamo con approcci diversissimi che vedono sperimentazioni di modalità creative molto varie. La selezione include alcuni degli esponenti più noti della Criptoarte e vuole insieme fornire uno spaccato sull’eterogeneità del movimento.

Per questo motivo, assieme alla già citata superstar digitale Beeple, abbiamo coinvolto Refik Anadol, celebre per la sua capacità di sollecitare il pubblico tramite monumentali installazioni che uniscono sensorialità e ricerca scientifica, il collettivo Anyma e Andrés Reisinger, che sperimentano nella collaborazione con tematiche e mondi creativi diversi, come la musica e la poesia, e altri artisti che ci permettono di riflettere in modo interdisciplinare con l’architettura e la scultura nel rapporto con la dimensione digitale quali Daniel Arsham o Krista Kim, una tra le poche donne a essersi fino a ora affermata in questo mondo.
Il punto comune di questa selezione è il fatto di essere opere NFT, legate alla tecnologia blockchain, ma l’intenzione è quella di raccontare ed esporre la varietà e le innumerevoli possibilità estetiche e creative che questo nuovo universo artistico esprime. Questo genere di opere non è fatto solo per vivere negli schermi dei nostri cellulari, ma sono lavori frutto della ricerca di artisti che sperimentano modalità installative diverse, immersive e multisensoriali. Con questa mostra Palazzo Strozzi vuole da subito entrare, assieme al suo pubblico eterogeneo, in una rivoluzione che sta sconvolgendo le nostre vite.

Arturo Galansino, Serena Tabacchi

Tratto dal catalogo della mostra Let’s Get Digital! NTF e nuove realtà dell’arte digitale, Marsilio Arte, Venezia, 2022.

BIO

Arturo Galansino (Nizza Monferrato, 1976) è Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze dal 2015 dove ha ideato e curato numerose mostre, segnando una forte accelerazione verso il contemporaneo. Storico e critico d’arte, ha lavorato e curato mostre in istituzioni culturali internazionali come il Musée du Louvre di Parigi, la Frick Collection a New York, la National Gallery e la Royal Academy of Arts di Londra.

Serena Tabacchi è Direttrice e Co-Fondatrice del MoCDA, Museo d’Arte Contemporanea Digitale, nato a Londra nel 2019. Ha lavorato presso la TATE Modern di Londra e dal 2018 si occupa di arte digitale e tecnologia, supportando attivamente artisti italiani e internazionali come curatrice. Attualmente cura progetti d’arte digitale e nel metaverso in collaborazione con istituzioni italiane e internazionali.

INFO
Let’s Get Digital!
fino al 31 luglio 2022
PALAZZO STROZZI
Piazza Strozzi, Firenze
www.palazzostrozzi.org

Foto cover: Let’s Get Digital!, veduta dell’allestimento dell’opera di Krista Kim a Palazzo Strozzi, Firenze 2022. Photo © Ela Bialkowska OKNO studio

Articoli correlati

Iscriviti, la nostra newsletter ti aspetta!

Iscriviti subito per rimanere aggiornato su mostre, eventi, artisti, libri.

Registrandoti confermi di accettare la nostra privacy policy.