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100 anni di NasonMoretti: tutta la storia di una grande azienda del vetro

di Redazione

Quattro generazioni sono le protagoniste di una vicenda tutta da scoprire: quella di NasonMoretti, che da un secolo salvaguarda e innova una tecnica artigiana preziosissima

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Nel momento in cui la sapienza artigianale della lavorazione del vetro diventa una tradizione di famiglia, il risultato non può che essere eccezionale. Ne è prova la vicenda di NasonMoretti, celeberrima vetreria muranese che compie cento anni. Una ricorrenza festeggiata dal volume a cura di Cristina Beltrami e dalla mostra al Museo del Vetro di Murano. Abbiamo chiesto a Piero Nason, terza generazione della famiglia, direttore generale e organizzativo dell’azienda coadiuvato dai cugini coinvolti nella gestione, di regalarci qualche aneddoto.

La storia della vostra famiglia è legata a doppio filo al linguaggio del vetro. Quali sono i capitoli fondamentali di questa vicenda lunga un secolo?
È la storia di una famiglia impegnata da quattro generazioni alla conduzione dell’impresa fondata dal bisnonno Ugo, maestro vetraio che con lungimiranza e vocazione imprenditoriale ha guidato l’azienda, al quale sono succeduti i figli, nipoti e pronipoti, fino all’attuale gestione, che con dedizione e passione ha curato non solo l’aspetto imprenditoriale ma anche il valore umano e sociale del fare impresa.
Il filo conduttore, sin dagli esordi, è stato la ricerca del bello e utile, la sperimentazione nel creare colori e forme che fossero sempre al passo con i tempi: la sintesi estetica di contemporaneità e semplicità.
I capitoli fondamentali della storia aziendale sono suddivisibili in tre parti: la grande maestranza artigiana e tecnica della prima e della seconda generazione ‒ che ha trasmesso il know-how e tramandato i segreti del mestiere, l’impronta manageriale della terza generazione ‒ che ha saputo espandere l’azienda guardando allo sviluppo nei mercati esteri, la valorizzazione del Brand e lo sviluppo digitale – assets fondamentali per la quarta generazione.

La lavorazione del vetro è una componente essenziale anche dell’identità muranese e veneziana in genere. Che cosa significa, e quali sfide impone, mantenere viva questa pratica nell’epoca contemporanea?
Grazie alla ricerca e il contributo dei nostri collaboratori, abbiamo riscoperto il nostro passato, il nostro archivio, un lavoro in continua evoluzione: questo ci ha permesso di valorizzare la nostra tradizione, innovare e progettare il nostro futuro con un occhio giovane e curioso. La contemporaneità del nostro lavoro è tangibile in tutta la produzione, da quella del passato fino ai giorni nostri. Per mantenere viva la nostra tradizione, dobbiamo continuare a ideare, progettare e sviluppare le nostre nuove linee prodotto, senza trascurare mai l’identità del Brand, la comunicazione, il marketing, il valore dei contenuti e di quanto produciamo, anche in presenza digitale. Aspetti fondamentali per competere a livello globale. È una sfida che ci piace.

Alcuni vetri della Cristalleria Nason& Moretti pubblicati in Forme nuove in Italia, 1957

Come è cambiato, nei decenni, il dialogo con le vostre maestranze e con il vostro pubblico?
C’è sempre stato con i nostri collaboratori, in particolare i maestri, un dialogo costruttivo nella ricerca e nella sperimentazione, un legame a volte anche acceso dal dibattito, dal dover fronteggiare la risposta “no se pol far”. Il mio ricordo va a un caro maestro, rimasto con noi per tutta la sua carriera lavorativa, che, di fronte alle difficoltà di sviluppo della prima prototipazione, rientrava a casa a fine giornata, ci pensava alla notte, e il giorno successivo tornava con la soluzione. Forse questi sono stati gli anni più belli e ricchi di soddisfazione, che hanno dato esito alla realizzazione dei calici e dei bicchieri più belli mai prodotti, alcuni di questi tuttora in catalogo. Con i clienti l’evoluzione del dialogo avviene in fabbrica, il rapporto professionale si trasforma alla visione del fuoco e della lavorazione, l’entusiasmo risveglia anche gli istinti commerciali, le relazioni, che con il tempo possono affievolirsi, rinsaldarsi e ripartire più forti.

Tre ricordi/aneddoti che desidera raccontare ai nostri lettori per accompagnarli alla scoperta della vostra storia familiare e aziendale.
Negli anni Trenta D’annunzio ci commissiona dei servizi da rosolio in colore nero con la base corallo: i nostri vecchi maestri ci raccontavano che durante il ventennio e l’autarchia le fabbriche muranesi erano tenute a produrre vetro utile: lampadine, damigiane, servizi da osteria e trattoria, alambicchi e provette a uso ospedaliero. Le materie prime erano contingentate e gli unici ossidi che arrivavano a murano per le colorazioni del vetro erano quelli per produrre il rosso corallo e il nero, gli stessi toni che hanno ispirato il sommo vate.
Negli anni Cinquanta, precisamente nel ’55, l’azienda viene insignita del premio Compasso d’Oro per il design industriale, un riconoscimento importante nato da un’intuizione inedita e allo stesso tempo semplice: il rovesciamento di una tecnica classica come l’incamiciato, riportando il bianco lattimo all’esterno e abbinandolo a delle forme essenziali, dalle spigolosità scandinave. Un azzardo vincente firmato da Umberto Nason.
Ci fa poi onore raccontare che i nostri servizi adornano le tavole più prestigiose e quelle di tutti i giorni, tra queste menziono quelle del Quirinale, con il servizio di calici REP.

Che cosa si augura per la sua azienda da qui ai prossimi cento anni?
Di brindare con altrettanti calici e bicchieri a un nuovo prestigioso traguardo. Ci auguriamo di accompagnare il ricambio generazionale, con lo stesso entusiasmo di quando siamo entrati noi in azienda, nella speranza di tramandare la stessa passione e curiosità ereditate in cento anni di esperienza.

 

Servizio da liquori a due – garzoniere in pasta vitrea nero e corallo, primi anni Trenta, h bottiglia 15 cm, h bicchiere 4,5 cm, collezione privata

BIO
Nato a Venezia nel 1965, studi primari e secondari nell’isola di Murano, successivamente il liceo scientifico a Venezia. A seguito degli studi universitari in economia presso l’Università di Venezia Ca’ Foscari, Piero Nason entra in azienda nel 1992 dedicandosi all’organizzazione della logistica. Nel 1995 affianca la direzione commerciale nello sviluppo della rete vendita Italia con la partecipazione alle fiere di settore e alle visite presso i punti vendita sul territorio. Ruolo poi esteso negli anni Duemila anche nello sviluppo del mercato estero. Attualmente ricopre la direzione generale e organizzativa dell’azienda coadiuvato dai cugini coinvolti nella gestione.

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