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L’arte rivoluzionaria di Willem de Kooning protagonista a Venezia

di Redazione

È la più grande mostra di Willem de Kooning mai presentata in Italia quella che le Gallerie dell’Accademia di Venezia dedicano al legame fra l’artista e il nostro Paese. Il curatore Mario Codognato ci racconta i dettagli

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Sono circa 75 le opere di Willem de Kooning riunite dalla mostra alle Gallerie dell’Accademia di Venezia in concomitanza con la Biennale Arte 2024. Un’occasione unica per comprendere l’influenza esercitata sull’artista dai suoi soggiorni in Italia nel 1959 e nel 1969. Disegni, dipinti e sculture sintetizzano il linguaggio di de Kooning e i capitoli chiave della sua carriera. Abbiamo intervistato Mario Codognato, curatore della mostra insieme a Gary Garrels.

Astratto e figurativo sono i due poli fra i quali si muove la ricerca artistica di Willem de Kooning. Come è veicolato questo tema dalla mostra veneziana?
Essendo una mostra che copre quasi mezzo secolo di lavori queste polarità sono compresenti in tutto il percorso espositivo.

Quali opere e soluzioni allestitive avete scelto per descrivere il legame di de Kooning con la pittura e con la scultura?
Dipinti e sculture saranno in dialogo costante nelle due sale principali della mostra. Era molto importante per noi curatori sottolineare il ruolo, spesso sottovalutato, delle sculture nel corpus generale di de Kooning.

L’Italia fu per de Kooning una grande fonte di ispirazione, anche sul piano tecnico. Quali sperimentazioni mise in campo l’artista durante la sua permanenza nel nostro Paese?
La fonderia tradizionale con la quale ebbe l’opportunità di lavorare a Roma nel 1969 permise a de Kooning di avvicinarsi alla scultura anche tecnicamente.

Se dovesse dare un suggerimento a chi si appresta a visitare la mostra alle Gallerie dell’Accademia, quale sarebbe?
Di lasciarsi abbandonare allo straordinario flusso di sollecitazioni visive che il suo lavoro ripropone opera per opera, sala per sala.

Intervista a cura di Arianna Testino

BIO
Mario Codognato è stato Curatore capo del MADRE di Napoli fin dalla sua fondazione nel 2005. In questo ruolo, ha curato tra le altre le retrospettive di Jannis Kounellis (2006), Rachel Whiteread (2007), Thomas Struth (2008) e Franz West (2010). In precedenza, ha diretto il progetto arte contemporanea del Museo Archeologico di Napoli, dove ha curato le mostre di Francesco Clemente (2002), Jeff Koons (2003), Anish Kapoor (2003), Richard Serra (2004), Anselm Kiefer (2004) e la prima retrospettiva museale di Damien Hirst (2004). Dal 1999 ha curato i progetti pubblici site-specific per Piazza del Plebiscito a Napoli, tra cui Robert Rauschenberg (1999), Joseph Kosuth (2001), Sol LeWitt (2005), Jenny Holzer (2006), Jan Fabre (2008) e Carsten Nicolai (2009). Ha curato mostre per altre istituzioni e scritto saggi per i relativi cataloghi sul lavoro di Alighiero Boetti (1992 e 1999), Richard Long (1994 e 1997), Gilbert & George (1998), Jan Fabre (1999), Brice Marden (2001), Wolfgang Laib (2005), Candida Höfer (2013), Douglas Gordon (2017) ed Ed Ruscha (2019). Ha curato varie mostre tematiche, Barock al MADRE nel 2009 e Fragile? alla Fondazione Cini di Venezia nel 2013. Dal 2014 al 2016 è stato Chief Curator della 21er Haus of the Belvedere in Vienna, dove ha organizzato, tra le altre mostre, retrospettive di Olafur Eliasson, Tomás Saraceno e Sterling Ruby, e l’esposizione Sleepless, sulla storia e sul ruolo del letto nell’arte. Tra i progetti più recenti ci sono Anish Kapoor al Macro di Roma (2017) e alla Houghton Hall di Norfolk (2019), Damien Hirst alla Houghton Hall di Norfolk (2018), alla Galleria Borghese di Roma (2021), e Georg Baselitz al Museo di Palazzo Grimani a Venezia (2021). Dal 2016, Codognato è Direttore della Anish Kapoor Foundation e dal 2022 Direttore di Berggruen Arts and Culture.

INFO
Willem de Kooning e l’Italia
dal 17 aprile al 15 settembre 2024
GALLERIE DELL’ACCADEMIA
Campo della Carità 1050, Venezia
https://gallerieaccademia.it/

Cover photo: allestimento della mostra Willem de Kooning e l’Italia, Gallerie dell’Accademia, Venezia, 2024. Photo Matteo de Fina, 2024. © 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE

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