Ma, soprattutto, si sono distinte per il loro impatto e successo le monografiche che abbiamo dedicato a Marina Abramović e Natalia Goncharova.
Altro tema a noi caro è l’arte americana, anche a motivo dello stretto rapporto con la Palazzo Strozzi Foundation USA di New York: così a Peggy Guggenheim, che nel 1949 ha inaugurato la Strozzina come spazio espositivo con la sua rivoluzionaria raccolta d’arte, abbiamo riservato un tributo con la rassegna La grande arte dei Guggenheim (2016) che, insieme ad Americani a Firenze (2012) e American Art 1961-2001 (2021), ha costituito la trilogia da noi consacrata a momenti fondamentali della storia, non solo artistica, statunitense.
Ancora, abbiamo organizzato importanti mostre di Bill Viola e Jeff Koons, artisti americani dai forti legami con l’Italia.
È adesso la volta di Helen Frankenthaler, una delle artiste più importanti del XX secolo, la cui rivoluzionaria ricerca in pittura viene esplorata attraverso una selezione di trenta tele e sculture eseguite tra il 1953 e il 2002, in dialogo con opere di suoi contemporanei.
La grande mostra Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole non ha precedenti in Italia e con prestiti da celebri musei e collezioni internazionali quali il Metropolitan Museum of Art di New York, la Tate Modern di Londra, il Buffalo AKG Art Museum, la National Gallery of Art di Washington, la ASOM Collection e la Levett Collection oltre a quelli della Helen Frankenthaler Foundation, permette al pubblico di scoprire un’artista che con il suo approccio innovativo e controcorrente si è distinta come figura pionieristica nel campo della pittura astratta, ampliandone le potenzialità con modalità che continuano a ispirare nuove generazioni.
L’esposizione, curata da Douglas Dreishpoon, direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonné, che desidero ringraziare insieme alla Helen Frankenthaler Foundation, alla presidente Lise Motherwell, alla direttrice esecutiva Elizabeth Smith e a tutto il gruppo di lavoro, tende a esaltare la pratica innovativa di questa artista anche attraverso il filtro di affinità, influenze e amicizie che hanno segnato la sua vita personale e artistica. Nella mostra viene assegnato per la prima volta un ruolo significativo alla collezione privata di Frankenthaler, che include opere di artisti diventati suoi amici, esposte nella sua casa di Manhattan. Alcune di queste opere sono protagoniste adesso a Palazzo Strozzi.
Rilevante è la volontà di far immergere il pubblico nella biografia e nella pratica artistica di Frankenthaler attraverso documenti d’archivio, fotografie e corrispondenze, restituendo quel mondo affascinante, incantevole nel suo glamour e straordinario nell’eleganza.
Arturo Galansino
Testo tratto dal catalogo della mostra Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, Marsilio Arte, Venezia 2024.