«È grazie a Pannunzio se io e altri miei colleghi fotografi abbiamo avuto modo di esprimerci in maniera libera, non convenzionale, di rottura […] è grazie al mio direttore se sono riuscito a conservare sempre uno spirito da dilettante, nel senso di fare cose per diletto e per passione». Paolo Di Paolo
Il catalogo Paolo Di Paolo. Fotografie ritrovate a cura di Giovanna Calvenzi e Silvia Di Paolo, edito da Marsilio Arte e Archivio Paolo Di Paolo, accompagna l’omonima retrospettiva presentata al Palazzo Ducale di Genova dal 23 ottobre 2025 al 6 aprile 2026, in occasione del centenario della nascita dell’artista.
La pubblicazione propone un nuovo sguardo sul sorprendente lavoro di Paolo Di Paolo, uno dei grandi maestri della fotografia italiana del Novecento, che ha saputo raccontare con delicatezza e profondità l’Italia della rinascita nel secondo dopoguerra, rivelandone una carriera sorprendente e quasi sconosciuta.
Attraverso 300 immagini, il volume ripercorre l’intera vicenda umana e professionale del fotografo molisano: dal precoce apprendistato negli anni Quaranta, ai lavori per Il Mondo di Mario Pannunzio, fino ai ritratti di artisti, intellettuali e attori che segnarono la cultura italiana del dopoguerra.
Apre il catalogo l’intervento di Bruce Weber, Lasciate che vi racconti un segreto, in cui il grande fotografo americano racconta la sua scoperta di Paolo Di Paolo e la nascita del film The Treasure of His Youth (2021). Un racconto pieno di meraviglia che restituisce la figura di Di Paolo come «un patrimonio nazionale, proprio come Cecil Beaton lo è per l’Inghilterra, e Henri Cartier-Bresson per la Francia».
Seguono i due contributi di Silvia Di Paolo: Lavorare con mio padre, un testo intimo in cui la curatrice narra la sua esperienza accanto al padre, tra l’attività di grafica, l’organizzazione dell’archivio fotografico e la riscoperta di un percorso artistico rimasto a lungo silenzioso; Una cronologia molto personale, in cui la storia di Di Paolo si intreccia con quella dell’Italia del dopoguerra: dalle origini molisane alla vita a Roma, dagli anni di Il Mondo alle grandi inchieste per Tempo, fino al ritiro e alla sorprendente rinascita pubblica dell’ultimo decennio.
Giovanna Calvenzi, nel testo Cosa c’entra Greta Garbo?, riflette sul linguaggio visivo e sul senso della fotografia di Di Paolo, analizzando la sua capacità di osservare con eleganza e misura, senza mai indulgere nel sensazionalismo: un fotografo capace di guardare con rispetto e curiosità, restituendo l’Italia alla sua verità quotidiana.
Seguono gli interventi Il Mondo e la fotografia evocativa di Roberta Valtorta, dove indaga la collaborazione di Di Paolo con la rivista di Mario Pannunzio, luogo di sperimentazione per un nuovo modo di intendere la fotografia giornalistica: colta, narrativa, morale; Irene Brin e Paolo Di Paolo di Alessandro Sarlo, che racconta il sodalizio umano e professionale tra il fotografo e una delle più sofisticate giornaliste italiane, simbolo della grazia e della mondanità del tempo; Tantalo fotografo di Michele Smargiassi, il quale propone una riflessione sulla scelta di Di Paolo di abbandonare la fotografia all’apice del successo: una parabola esistenziale e artistica unica nel panorama italiano.
Chiude la sezione dei testi Isabella Rossellini, con L’importanza di un linguaggio semplice, un tributo alla purezza dello sguardo di Di Paolo e alla sua capacità di raccontare la vita senza artifici, con empatia e naturalezza.
Le 300 fotografie, molte delle quali inedite, offrono un ritratto vivido e poetico dell’Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta: la vita quotidiana, la moda, il cinema, la politica, i mutamenti sociali.
Completano il volume una dettagliata biografia del fotografo, la cronologia delle opere e una selezione di materiali d’archivio inediti, che ricostruiscono oltre settant’anni di storia culturale italiana.